Enrico Montalbano
al
Rally di Sardegna 2013
giugno 2013
Scrive Enrico:
Quello appena concluso è stato il mio decimo Rally in Sardegna. Anche quest'anno la gara era tappa del campionato mondiale e hanno partecipato tutti i migliori piloti della specialità. La gara è iniziata il 31 maggio col prologo valido per stabilire l'ordine di partenza per la prima tappa che è partita da Alghero. E' stata la tappa più lunga (370 km) e la prima prova speciale di circa 60 km era tutta all'interno della Foresta Burgos, mentre la seconda era sulle montagne di Santulussurgiu.
La prima prova speciale è stata molto bella, con tanta navigazione ed un fondo perfetto con molta aderenza. Al termine c'è stato il trasferimento sino al parco di San Leonardo sulle montagne di Santulussurgiu. La sera precedente ci avevano avvisato che nel trasferimento da Foresta Burgos al Parco di San Leonardo avremo incontrato parecchio freddo ed in effetti così è stato. Infatti, finita la prova speciale, parecchio sudato ho affrontato il trasferimento in mezzo alla nebbia ed al freddo e sono arrivato all'assistenza quasi in ipotermia. Fortunatamente i meccanici avevano preparato bevande calde e ottimi panini, così dopo essermi riscaldato sono potuto partire per la seconda prova speciale che abbiamo corso nei sottoboschi tra Santulussurgiu e Seneghe. Tutti i 60 km di questa speciale sono stati caratterizzato dal terreno viscido e dal fango, ma fortunatamente sono rimasto in piedi ed alla fine ho concluso la giornata ad Arborea al 39° posto.
La seconda tappa ci ha portato a Chia passando dal monte Gentilis, dove nel 2009 mi ero lussato la spalla. Le prove speciali, ambedue di circa 60 km, sono state abbastanza difficoltose per via dei continui tagliafuoco in forte contropendenza e per i bivi nascosti dalla vegetazione. Comunque non ho avuto molti problemi e sono riuscito a concludere al 38° posto in classifica. Questa era la tappa marathon, quindi all'arrivo a Chia abbiamo messo le moto in parco chiuso e ci siamo rilassati in attesa della terza tappa che ci ha riportato ad Arborea. Anche questa tappa è stata lunga e difficile, sia per i percorsi enduristici, sia perchè abbiamo incontrato la vegetazione molto rigogliosa che nascondeva le piste e sopratutto le pietre. I paesaggi sono stati meravigliosi, sopratutto in prossimità di Nebida e Masua, ma purtroppo non c'è stato il tempo di goderli appieno per via delle difficoltà del percorso e della stanchezza che iniziava a farsi sentire. Anche in questa tappa sono riuscito a risalire in classifica di due posizioni ed ho concluso al 36° posto.
La quarta tappa partiva da Arborea e si è conclusa a Sa Itria a Gavoi. Questa è stata la tappa più massacrante di tutte.
Infatti la prima prova speciale, lunga 120 km era quasi tutta all'interno dei sottoboschi del Monte Arci, con percorsi molto tecnici con fondo pietroso e scivolosissimo. La seconda prova speciale, un po' più corta non era da meno, ma sono riuscito a tenere duro e concluderla, seppure con tantissima stanchezza. Il percorso di trasferimento dalla fine della prova speciale sino al bivacco di Sa Itria a Gavoi è stato particolare. Infatti, in prossimità di Gavoi, poco prima del nostro passaggio si è scatenato un temporale con una copiosa grandinata e quando siamo passati sembrava che fosse appena nevicato, con i bordi delle mulattiere completamente imbiancati. Al termine della quarta tappa ho mantenuto la mia posizione in classifica (36°). Il bivacco, sempre affascinante e ben organizzato, quest'anno è stato caratterizzato dal freddo e dall'umido. Alle 21,30 eravamo tutti chiusi nelle nostre tendine, imbacuccati nei sacchi a pelo ed avvolti nelle coperte. L'indomani mattina non è stato piacevole vestirsi con l'attrezzatura quasi bagnata.
L'ultima tappa era quella con la prova speciale più lunga, cioè di 211 km. Sono stati 211 km caratterizzati da tratti velocissimi, inframezzati da collegamenti in single track abbastanza tecnici e con una mulattiera spaccabraccia di sei chilometri di pietre in prossimità di Alà dei Sardi.
Nonostante in alcuni punti il percorso fosse tecnicamente più facile è stata una tappa molto stressante, sia per la lunghezza e sia per l'elevata attenzione per via della velocità dei percorsi. In questa tappa, a causa della stanchezza, ho letto male il roadbook ed ho commesso il più grosso errore di navigazione di tutto il rally e sono andato a pascolare sugli altopiani per circa 10 minuti fintantochè ho ritrovato la strada giusta.
Dopo la fine della prova speciale abbiamo fatto il trasferimento sino a San Teodoro dove ho concluso i 1.600 km del SRR 13 al 35° posto.
Per me è stata una grande gioia, infatti quest'anno non sono riuscito ad allenarmi in moto quanto avrei dovuto, ma la preparazione per le mezze maratone mi ha aiutato molto a resistere alle fatiche. E' stato comunque a detta di tutti il rally più impegnativo fra quelli che si sono corsi negli ultimi anni e sicuramente il più impegnativo fra quelli del campionato mondiale.
L'organizzazione quest'anno è stata molto buona e l'unico aspetto negativo è stato il gran freddo dei primi giorni.
Un ringraziamento alla Mibike di
Sergio Mibelli, alla Power Moto di Fabrizio Corda per il supporto tecnico e alla Dirt Racing per l'assistenza oltrechè agli atleti ed al coach Andrea Piras della Sardegna Karalis che mi supportano e spronano negli allenamenti per la preparazione atletica.
Complimenti ad Enrico dalla Redazione e da tutti i Polverosi Ichnusa :) ;)